To read this blog post in English, click here: A House away from home
Basta abitare anche solo per un semestre all’International House di Berkeley che si rimane studenti dell’I-House per sempre.
E’ per questo che, lavorando al Front Desk, ricevo cosi tante visite di persone che 10,20, 30, 40, 44 anni fa hanno vissuto tra queste mura e ancora conservano bellissimi ricordi da condividere con amici e parenti.
Ho imparato a riconoscere i “nostri studenti” da tanti piccoli segnali. Entrano coi loro zaini, visto che di solito arrivano da altre citta’, stati o anche paesi. Hanno il volto rilassato e il sorriso di chi torna a casa. Guardano l’entrata rifatta da poco e di solito le nostre conversazioni cominciano con la stessa domanda:” E’ nuova l’entrata? Era diversa quando abitavo qui e chi lavorava al Front Desk moriva di freddo d’inverno e di caldo d’estate!”. Ci mettiamo a ridere ma sono felice di aver cominciato a lavorare dopo la “ristrutturazione”.

Il Professor Arun K. Jain torna all’International House con la sua famiglia dopo 44 anni. Bentornato a casa!
Poi mi raccontano la loro storia, mi presentano mogli e mariti (tantissimi si sono incontrati qui all’International House e hanno finito per sposarsi poco dopo), i figli e i parenti. Di solito chiedono di fare un giretto dell’edificio alla ricerca di quell’angolo speciale dove di solito passavano le ore con gli amici di allora provenienti da tutte le parti del mondo. Passeggiano lungo la nostra Hall of History, controllano il patio, respirano un po’ della cara vecchia aria internazionale, si ricordano degli anni magici della giovinezza e se ne vanno dopo aver rinverdito i ricordi del loro soggiorno a Berkeley.
Il Professor Arun K. Jain, che ora insegna Marketing all’Universita’ di Buffalo, e’ venuto a trovarci un paio di giorni fa. Con un sorriso particularmente amichevole mi ha raccontato delle tante serate passate ad ascoltare musica nella Great Hall quando abitava all’International House, quasi 44 anni fa. Il Professore ha detto di “essere tornato al nido” grazie alla figlia che ha voluto riportarlo all’I-House insieme alla moglie.
Madeleine Wulffson, un’artista e una signora molto carina e piacevole, e’ venuta a trovarci la scorsa settimana. Ha ricordato tanti bei momento qui all’International House che ha lasciato tanti anni fa per andare a girare il mondo. Ora vive a Roma e mentre chiacchieravamo ci siamo rese conto che, quando abitavo anch’io a Roma e lavoravo come giornalista, eravamo state vicine di casa senza saperlo. Solo qualche porta di distanza tra i nostri appartamenti a quei tempi. Il mondo e’ davvero piccolo. Abbiamo chiacchierato e riso e poi ci siamo abbracciate. Un altro dei meravigliosi regali dell’International House!


